Certamente tutti ricordiamo il terribile risveglio del 28 settembre 2003; qualcuno ha addirittura rimosso tale ricordo, tanto fu scioccante quella giornata. I gesti quotidiani di ognuno di noi di colpo inutili e impotenti; ogni più semplice azione resa inefficace dalla mancanza assoluta della corrente elettrica. Un blackout che interessò tutta l'Italia, ad esclusione della Sardegna e di Capri, per un periodo compreso tra le 12 e le 24 ore. La versione ufficiale fu il contatto tra un grosso abete e un cavo lungo la linea svizzera. Personalmente ho sempre ritenuto inverosimile tale versione, conoscendo l'attenzione del gestore italiano con cui tiene sotto controllo i tratti di alta tensione interessati dalla presenza di alberi, figuriamoci in Svizzera lungo una linea principale, ma l'incidente può sempre capitare.
Oggi, alla luce di personali studi sull'attività elettromagnetica del Sole in relazione con il campo magnetico terrestre e tutti i sistemi biologici, ritengo che la versione dell'abete svizzero possa essere messa in discussione.
Il secondo semestre del 2003, in particolare il periodo tra Agosto-Settembre fu interessato da numerosi altri blackout elettrici oltre a quello italiano. Circa un mese prima, in Stati Uniti e Canada furono colpiti quasi 50 milioni di persone. Questo caso in particolare è interessante in quanto ufficialmente fu dichiarato, sia dai gestori della rete che da scienziati e studiosi, che il blackout fu causato da un sovraccarico di una linea colpita da una tempesta elettromagnetica solare. Grazie all'archivio dati messo a disposizione dal NOAA Space Weather Prediction Center, possiamo vedere nel dettaglio l'attività solare registrata in quei giorni
Esaminando ora la tabella relativa al periodo del blackout italiano, notiamo la stessa sostenuta attività solare, con elevato flusso di elettroni e forte perturbazione geomagnetica
Per comprendere meglio, facciamo un confronto con un grafico tratto da un periodo di attività solare tranquilla e non pericolosa
La tesi del grosso albero che tocca la linea elettrica merita almeno il beneficio del dubbio.
Ma la domanda che mi pongo è se sia giusto nascondere questa verità, per non scatenare paure collettive o invece divulgare i rischi di una crescente attività solare. In realtà, consciamente o inconsciamente, l'essere umano è consapevole di quanto precario sia l'equilibrio dell'Universo in cui vive.
Parallelamente allo studio e al monitoraggio dell'attività solare, ritengo sia utile istruire ed addestrare la gente a far fronte all'ipotesi di trascorrere alcuni giorni in assenza di energia elettrica e quindi di tutto ciò cui è abituata.
Stefano Delle Rose Dicembre 2010